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Se prepari la guerra avrai la guerra, non la pace

puzzle Russia Ucraina USA UESpesso si sente dire "Se vuoi la pace prepara la guerra", niente di più sbagliato, se prepari la guerra non otterrai la pace ma otterrai la guerra. Per preparare la pace è necessario cambiare il modo di essere.
Preparare la pace non significa disarmo unilaterale, non significa rinunciare alla deterrenza, o alla difesa dei propri confini e dei propri cittadini, ma bisogna agire realmente convinti che con la pace tutti vincono e con la guerra tutti perdono.
Non sappiamo come andrà a finire la guerra in Ucraina, ma quello che sembra sicuro è che molti non vogliono che finisca presto.
Per sedersi a un tavolo della pace si devono calmare i toni, non inasprirli, tendere una mano non ritirarla, ma se guardiamo a quello che sta succedendo si parla di pace ma si pensa al riarmo.
Alcune dichiarazioni dell'alto rappresentante UE per gli affari esteri Josep Borrell: la Russia di Vladimir Putin rappresenta una minaccia esistenziale per tutti noi. Se Putin avrà successo in Ucraina, non si fermerà qui. La Russia è tornata a una visione imperialista del suo posto nel mondo. La Russia imperiale e l'impero sovietico sono stati riabilitati, mentre Putin sogna le dimensioni e l'influenza del passato. É giunta l’ora che le industrie della difesa degli Stati membri cooperino insieme per produrre più armi da inviare il prima possibile in Ucraina. Utilizzare i finanziamenti europei per produrre più armi e più velocemente, se possibile direttamente in Ucraina.
Sempre per la "pace" il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: In Europa dobbiamo passare a un'economia di guerra, la Russia deve essere fermata, non bastano dichiarazioni politiche, servono capacità di fuoco superiore, siamo già in una corsa alle armi, che ci piaccia o no. L'Ucraina non vede alcuna base legale per riconoscere Putin come presidente legittimo e democraticamente eletto della Federazione Russa.
Gli ha fatto eco anche il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton: Sto spingendo affinché in Europa le industrie della difesa entrino in una modalità di economia di guerra, in modo da poter produrre più velocemente e di più, con l’obiettivo di continuare a sostenere l’Ucraina ora e a lungo termine, qualunque cosa accada. Abbiamo concordato con il rappresentante agli esteri UE Josep Borrell che l’unione dell’industria della difesa europea e ucraina deve essere un obiettivo fondamentale.
Il ministro Crosetto, fermo sostenitore della "pace", proclama l'urgente necessità di armarsi, "l'Italia deve rinnovare gli armamenti per potersi difendere" il tutto con l'appoggio dei generali “L’Esercito attuale deve essere rivisto sotto diversi profili. Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, sono cambiate le esigenze, non solo le nostre ma anche degli altri Paesi NATO. Vanno rivisti soprattutto i principali sistemi d’arma, potenziati gli strumenti, ma anche adeguate le strutture, i sistemi addestrativi, le procedure d’impiego”. È quanto ha il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello.
Nuove armi per 25 miliardi di euro è la richiesta degli stati Maggiori delle forze armate, mentre l'industria delle armi si frega le mani in vista di grandi guadagni.
Per fare la pace si cerca di convincere l'opinione pubblica che dobbiamo continuare con la guerra così che l'Ucraina possa vincere e schiacciare Putin salvando l'intera comunità mondiale.
Intanto le persone muoiono, compriamo armi togliendo risorse al necessario, tipo sanità e inclusione sociale, mentre l'esercito russo conquista pezzi di territorio ogni giorno.
Si paventano minacce di un'invasione russa in Europa, il presidente ucraino Zelenski ha detto che Putin si prepara ad invadere le Repubbliche baltiche, mentre l'intelligence di Kiev avverte: Russia avanza, in 7 giorni potrebbe prendersi i Paesi baltici.
Penso che il presidente ucraino si sia montato la testa, gli abbiamo fatto credere di essere il centro del mondo, invitato ovunque e accolto come il salvatore, parla come se fosse il nostro mentore e vuol farci credere che, mentre per conquistare il Donbass alla Russia ci sono voluti due anni, questa spazzerebbe via la potenza bellica della NATO in una settimana.
Questa guerra parte da lontano, non è nata perché Mosca vuole conquistare l'occidente, ma per problematiche territoriali riguardanti la divisione dell'ex Unione Sovietica e da comportamenti di enormi violenze da parte russa e ucraina in quei territori.Teste russia ucraina
La guerra in Ucraina non è iniziata nel 2022, ma nel 2014: per otto anni il conflitto è stato "a bassa intensità", ma non per le persone che ne hanno subito le conseguenze, in particolare per le circa 15.000 vittime, di cui circa 4.000 civili prima della massiccia invasione russa del 24 febbraio, il cui destino in termini diplomatici dipendeva dal cosiddetto Accordo di Minsk, unico testo su cui fino a oggi il governo ucraino uscito dalla rivoluzione di Jevromajdan e quello russo abbiano trovato un’intesa formale.
Non voglio assolutamente difendere la Russia, quando si invade militarmente uno stato sovrano non ci sono motivazioni che tengono, ma è anche vero che le colpe dell'attuale situazione di guerra sono in parte anche degli Stati Uniti e dei paesi dell'Unione Europea che per anni hanno fatto finta di non vedere.
Sinceramente non penso proprio che la Russia attaccherebbe direttamente un paese NATO perché Putin sa benissimo che questo vorrebbe dire probabilmente guerra di distruzione per entrambi i fronti.
Tutti i politicanti, compresi quelli di casa nostra, parlano di una pace giusta, ma nessuno dice qual'é questa pace giusta, nessuno si sbilancia o forse non é capace di proporre soluzioni realistiche, molto più facile dire che ci armiamo per una pace giusta che dire come questa può essere raggiunta.
I tanti che si riempiono la bocca con la parola pace, non dicono quali azioni si devono compiere per arrivarci, perché in realtà la guerra fa comodo, l'economia di guerra arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri, ma considerando che questi ultimi non contano niente "viva la guerra".
Il nostro governo si è perfettamente allineato alla linea della guerra, accodandosi agli interessi americani invece che a quelli italiani che desiderano vivere in pace.
Voglio ricordare l'articolo 11 della nostra Costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Le opposizione nel nostro paese riescono a fornire solo acqua tiepida, sinceramente non riesco a vedere la loro visione, la loro visione di pace, sento solo i soliti slogan ascoltati da sempre che, come sempre é successo, non portano da nessuna parte.
In Ucraina la pace possibile è cessare di accusarsi a vicenda, cessare qualsiasi ritorsione da tutte le parti, basta con l'attizzare il fuoco, ma mettere a un tavolo Zelenski e Putin, insieme agli altri attori, USA, Cina e UE per negoziare indipendenza e autonomia dei territori occupati, ne Russi ne Ucraini, scrivendo nel trattato di pace che l'Ucraina non entrerà né in Europa né nella NATO.
Questo tipo di pace sarebbe già ambizioso, ma i guerrafondai insistono sul fatto che l'Ucraina la guerra salvando il mondo, un modo questo per far ingrassare l'industria degli armamenti e continuare a "popolare" i cimiteri.