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Acqua è vita e non può appartenere a qualcuno

Fontana acqua con bambini che bevonoHo sete, mi dai un bicchiere d'acqua? Si sente male, prendete un bicchiere d'acqua.
L'acqua per noi dei paesi ricchi è un qualcosa di scontato, qualcosa semplice da avere, basta aprire il rubinetto, purtroppo non è così per gran parte del mondo. L'acqua, bene prezioso e indispensabile, fonte di vita, non è così scontata.
Ci sono tantissime persone nel mondo che non possono godere di acqua pulita, che non possono aprire il rubinetto, oltre un miliardo di persone nel mondo non ha accesso ad acqua potabile, un bambino su cinque muore per sete o per malattie legate al consumo di acqua non sicura e il 40% della popolazione globale convive con problemi di scarsa disponibilità d’acqua.
Quello che mi chiedo è se si può vendere la vita, se si può fare utili con la vita, se si può mettere il profitto davanti alla vita, se si possono ricattare le persone minacciando di togliere loro la vita.
Se non rendiamo l'acqua potabile disponibile a tutti stiamo facendo proprio questo, ogni essere umano ha il diritto di vivere, vivere decorosamente, vivere dignitosamente, vivere dignitosamente senza mancanza di cibo e in particolare senza mancanza di acqua.
L'acqua è vita, non può essere venduta, a meno che non si decida che si può vendere la vita. L'acqua deve essere pubblica perché una società non può dirsi civile se nega l'acqua a qualcuno perché così facendo gli nega la vita.
L’Acqua è un bene comune, un diritto universale, ciò che è giusto pagare è la sua distribuzione, quella rete che ci permette di aprire il rubinetto e vedere il bene per eccellenza scorrere, la distribuzione dell'acqua non deve essere orientata al lucro, al fare denaro, ma deve essere pubblica e gestita come bene pubblico.
Gli utili devono servire esclusivamente a migliorare la distribuzione, ad evitare le innumerevoli perdite, come evidenziato da molti studi che dichiarano che la nostra rete idrica disperde in media il 40% di acqua.
La rete di distribuzione pubblica deve garantire all'uscita del rubinetto un'acqua potabile e di buona qualità, un'acqua buona da bere, non dobbiamo essere costretti a comprare l'acqua in bottiglia, che rappresenta un grande spreco della società odierna, uno spreco che ha infettato il mondo in tutti i suoli e in tutti gli oceani dove si sono addirittura formate intere isole di plastica.
É per questo che le società di distribuzione dell'acqua non possono essere in mano a privati, ma ad enti pubblici che devono gestire l'acqua come quel bene prezioso che è.
Una società privata ha come scopo l'utile, il guadagno, come è giusto che sia, le società private nascono per questo, la società pubblica deve avere come scopo quello di produrre servizi per i cittadini, produrli sempre al meglio con il minor costo in denaro e in ambiente.
Dove ci sono beni primari, dove non può e non deve esserci concorrenza, tutto deve essere gestito dal pubblico è reinvestito nel pubblico.
L'ONU, nella Giornata Mondiale dell'Acqua, invita quindi a riflettere sul significato e sul vero valore di questa risorsa vitale per imparare a proteggerla meglio. ''Il valore dell'acqua supera di gran lunga il suo prezzo, è un valore incalcolabile per la nostra casa, la cultura, la salute, l'istruzione, l'economia o l'integrità del nostro ambiente naturale. Se trascuriamo anche uno di questi aspetti, rischiamo di gestire male questa risorsa limitata che è insostituibile'' conclude l'ONU.